Ansia funzionale: riconoscerla e renderla una risorsa

Quando sentiamo parlare di ansia, pensiamo subito a qualcosa di negativo: agitazione, paura, stress che ci bloccano. In realtà esiste anche un tipo di ansia “utile”, chiamata ansia funzionale.

L’ansia funzionale è quella tensione emotiva che ci aiuta a prepararci meglio a una situazione importante. È la sensazione che proviamo, ad esempio, prima di un esame, di una presentazione di lavoro o di una gara sportiva. Il cuore accelera, l’attenzione aumenta, ci sentiamo più vigili: il corpo si mette in allerta per darci la carica.

In questo senso, l’ansia funzionale non è un ostacolo ma una risorsa: stimola la concentrazione, migliora le performance e ci spinge a dare il massimo. Diventa invece problematica quando supera una certa soglia e si trasforma in ansia disfunzionale, cioè eccessiva, paralizzante e sproporzionata rispetto alla situazione.

La chiave sta quindi nell’equilibrio: imparare a riconoscere i segnali del proprio corpo e gestire l’ansia, trasformandola da nemica a alleata.

Uno psicologo può aiutare a distinguere l’ansia funzionale da quella disfunzionale, insegnando tecniche di respirazione e rilassamento, strategie cognitive per ridurre i pensieri negativi e metodi pratici per affrontare con maggiore sicurezza le situazioni stressanti. In questo modo, l’ansia non viene eliminata, ma canalizzata in modo positivo, diventando uno strumento di crescita personale e professionale.

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